I volumi di Cardini sulle crociate, sulla cavelleria medievale e sulla guerra antica e moderna; le sue biografie di Federico Barbarossa, Giovanna D’Arco e San Francesco ; i suoi pamphlet appassionati sul dialogo fra Europa e Islam, ne fanno un protagonista riconosciuto del dibattito culturale ben oltre i confini dell’Italia. Vale la pena qui ricordare la sua decennale amicizia con lo storico francesce Jacques Le Goff, con il quale ha avuto peraltro nei mesi scorsi una garbata polemica a proposito delle radici cristiane dell’Europa.
Ma il contributo di Cardini al dibattito culturale va ben oltre la storia e la storiografia, per quanto restino il suo ambito prevalente. Nei suoi libri e scritti giornalistici, egli testimonia l’impegno a mettere in discussione i luoghi comuni con cui noi occidentali guardiamo allae altre culture e religioni, permeati come siamo da una logica che vede i rapporti fra Occidente e Oriente come un perenne conflitto di civiltà che va dalle Guerre persiane alle Torri gemelle. Del resto, l’Occidente ha avuto sempre bisogno di specchiarsi in un Altro-da-sé, un avversario da ammirare ma al contempo da conquistare.