da sinistra Giovanni Maria Vian e Emilio Colombo

da sinistra Giovanni Maria Vian e Emilio Colombo

Nella sua vasta opera saggistica, Vian ha indagato in particolare il rapporto fra la tradizione cristiana e la modernità, compiendo numerosi e importanti studi anche dal punto di vista filologico sul cristianesimo antico e sul confronto con l’impero romano e con il giudaismo. In un volume molto apprezzato dagli studiosi, Bibliotheca divina, pubblicato dall’editore Carocci nel 2001, egli ha compiuto una vera e propria storia del testo sacro e del suo innervarsi nelle varie culture, a Oriente cone ad Occidente. Rilevante in questo ambito la sua particolare sottolineatura del contributo dell’Umanesimo cristiano, fra Quattro e Cinquecento, allo sviluppo di tutta la cultura europea. Di recente, in questo 2009, egli ha poi curato la pubblicazione In difesa di Pio XII. Le ragioni della storia, in cui ben oltre le motivazioni apologetiche egli ritrova le fondate ragioni di una straordinaria azione umanitaria in difesa del popolo ebraico compiuta dalla Chiesa negli anni bui del nazismo e direttamente ispirata da papa Pacelli. Lasciata l’attività accademica (egli è docente di Filologia patristica all’università La Sapienza di Roma), nel 2007 Vian è stato nominato da Benedetto XVI direttore del quotidiano della Santa Sede e gli va dato atto di averlo radicalmente innovato, dando uno spazio molto importante alle notizie di politica internazionale, di cultura religiosa e di dialogo ecumenico e, al contempo, ospitando contributi rilevanti di esponenti di altre culture e religioni, dall’ebraismo all’islam, e a studiosi non credenti. Il premio dunque gli viene conferito per l’insieme della sua opera saggistica e giornalistica.