Il Cardinale Roger Etchegaray è una delle figure più significative del dialogo che la Chiesa Cattolica sta intessendo con le diverse espressioni della società e della cultura contemporanea, attestandosi anche lungo le frontiere più tormentate e penetrando nelle regioni più complesse e ardue della vicenda umana. Nel 1970 Paolo IV lo nominava arcivescovo di una metropoli importante e difficile come Marsiglia: dell’esperienza pastorale vissuta in quella città francese l’allora Mons. Etchegary ha delineato un profilo dell’opera Dieu à Marseille, pubblicata a Parigi da Le Carf nel 1976.
Creato Cardinale da Giovanni Paolo II nel 1979, venne chiamato a Roma nel 1984 a presiedere il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, a cui si uniì in seguito la presidenza di un altro dicastero vaticano, il “ Cor Unum”.
In questi incarichi appariva sempre più chiaro l’impegno del Cardinale a tessere una trama delicata di relazioni con gli orizzonti sociali e politici più incandescenti del nostro pianeta, a dedicare attenzione alle situazioni di oppressione, di guerra, di insatbilità, di sofferenza, a testimoniare la presenza della Chiesa negli ambiti più difficili della fede e a intrecciare un dialogo fecondo con le differenti forme religiose , politiche e sociali. Di questa esperienza si ha traccia in altro volume, J’avance comme un âne, apparso a Parigi presso Fayard nel 1984 e tradotto dalle Edizioni Paoline
nel 1986 col titolo Tiro avanti come un asino.
