da sinistra Vittorio Prinzi e Tommaso Russo intervistati da Rocco Brancati

da sinistra Vittorio Prinzi e Tommaso Russo intervistati da Rocco Brancati

Nel panorama delle rivisitazioni del fenomeno della Massoneria un rilievo particolare va riconosciuto alla ricerca di Vittorio Prinzi e Tommaso Russo per almeno tre motivi: il primo è relativo all’arco cronologico che dal Decennio francese giunge sino al fascismo segnato da rigurgiti libertari e da ipoteche illiberali; il secondo è riferibile al tessuto regionale entro il quale l’analisi del fenomeno viene inserito introducendo una categoria interpretativa di carattere geoambientale e politico costituito dall’esistenza di una “terza Basilicata” equidistante dalla borghesia locale assenteista e parassitaria schiacciata o funzionale al potere di turno e dal velleitarismo dei sommovimenti popolari peraltro del tutto episodici; il terzo attiene allo spessore documentario della ricerca analitica e puntuale che mette in dovuto risalto l’ampiezza dell’intelaiatura massonica della Basilicata e della sua composizione sociale che attenua il giudizio tradizionale di una concentrazione urbana delle logge. Ricerca, quella di Prinzi e di Russo, di indubbio valore storico e civile che ha visto concorde la Giuria nel proporre per il Premio speciale di saggistica lucana “Città di Viggiano”.