L’opera di Rosario Villari, Un sogno di libertà. Napoli nel declino di un impero 1585-1648, Milano, Mondadori, 2012, rappresenta lo splendido coronamento del lavoro di ricerca e di insegnamento di un maestro che ha formato generazioni di studenti e di studiosi e che da oltre cinquant’anni ha contribuito potentemente a rinnovare la storiografia europea dell’età moderna. Fin dai primi anni Sessanta del Novecento Rosario Villari ha dato prove dell’indirizzo che avrebbe poi seguito con tenacia e rigore nelle ricerche dei decenni successivi: ricostruire la storia d’Italia, e particolarmente dell’Italia meridionale, dentro la storia dell’Europa e del mondo, non come uno spazio marginale e sempre subalterno rispetto a scelte e decisioni assunte altrove, ma come parte integrante e fondamentale dei processi storici dell’età moderna.
Questa sua più recente fatica riprende e sviluppa il tema al quale aveva dedicato uno dei suoi primi importanti lavori, quello del 1967 su La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini, un volume che ha fatto di Rosario Villari un punto di riferimento ineludibile negli studi sull’Italia e sull’impero spagnolo nell’età moderna. Un sogno di libertà riprende e sviluppa, sempre con grande ricchezza di documentazione storica e grande sensibilità interpretativa, anche alcuni dei temi affrontati nei lavori che seguirono quel volume del 1967, e che hanno anch’essi poi fatto scuola tra gli studiosi: la dissimulazione come chiave di lettura della lotta politica del Seicento, le inquietudini della politica barocca, i linguaggi politici, i diversi significati della fedeltà, le sue tensioni tra lealismo monarchico e amor di patria.
