Roberto Mussapi, piemontese vivente e operante da molti anni a Milano, tradotto anche all’estero con l’avallo di grandi personaggi della letteratura come il poeta francese Yves Bonnefoy, riesce attraverso le straordinarie risorse di un linguaggio al tempo stesso raffinato e trasparente a intrecciare l’incessante ricerca dell’umanità con le epifanie del divino. Ne nasce un orizzonte di altissima eppur serena tensione che raggiunge alcuni vertici come nella Gita meridiana (1990) o nel Racconto di Natale (1995) o nella Polvere e il fuoco (1997) e che conosce esiti sorprendenti anche nel ricorso al dramma in versi, come nell’Olandese volante (1989) e nella Grotta azzurra (1999). Il Premio Basilicata è, così, lieto di poter confermare in modo originale –attraverso l’intensa testimonianza letteraria di questi due poeti – l’incessante intreccio tra fede e poesia, tra canto e anima, tra Scrittura Sacra e Scrittura umana.
