La giovane scrittrice è al suo primo romanzo, ma ciò non deve trarre in inganno, non si tratta della sua opera d’esordio. Si sente la penna giovane e dissacrante, ma le righe veloci da cui è composto non limitano affatto la sua profondità. Alle sue spalle la Parrella porta ha opere che hanno ricevuto premi di notevole prestigio. Lo spazio bianco: come la riga dopo il punto e a capo, come un periodo di non-vita, in cui si sopravvive in attesa di qualcosa. È anche questo il senso del romanzo di Valeria Parrella, edito da Einaudi, che racconta i 40 giorni di attesa della mamma di una bimba nata prematura: giorni in cui Irene dovrà imparare a respirare ed alimentarsi da sola, pena la sua stessa sopravvivenza. Maria ha quarantadue anni e fa l’insegnante in una scuola serale dove convergono camionisti, donne ed uomini dell’est e tutti coloro che hanno bisogno della terza media. Una sera come le altre un dolore alla pancia la conduce al pronto soccorso dove, dovrà partorire. È così che Maria comincerà a vivere in una straziante attesa, rivivendo le vicende che hanno segnato la sua vita, un uomo che all’annuncio della gravidanza la lascia nello spazio di un caffè al bar, e fortunatamente tanti amici. Valeria Parrella