
da sinistra Gaetano Cappelli e Emilio Colombo
La sua scrittura è rapida, asciutta, tutta visiva, dietro l’apparenza di Spy story ricca di colpi di scena, l’autore punta in realtà alla metafora di un disagio generazionale dato fra le righe senza alcun ricorso a vittimismi e provincialismi.