Le “Indie di quaggiù” cosMa e’ proprio partendo da questa immaginifica connotazione che Viscardi si pone una serie di interrogativi ai quali il denso volume tenta di dare adeguate risposte e che attengono l’esclusività di tale giudizio cucito sulle spalle del Mezzogiorno d’Italia nell’età moderna, e alle sue componenti di magia e di superstizione, conferite al suo vissuto religioso.

da sinistra Tatiana Lisanti, Giuseppe Maria Viscardi, Franco Di Mare, Gianluca Barneschi

da sinistra Tatiana Lisanti, Giuseppe Maria Viscardi, Franco Di Mare, Gianluca Barneschi

Abbattendo pazientemente ma con consapevole tenacia la serie dei vari pregiudizi, Viscardi ribadisce a chiare lettere che il Mezzogiorno è un luogo di incontro, ma anche di scontro tra culture, sensibilità, ideologie e istituzioni religiose variegate e composite. Un’indagine a tutto tondo che rompe la corteccia dei miti, le stratificazioni storiografiche insufficienti e, non rare volte, fuorvianti, le interpretazioni più che guadagnate dalla ricerca, superficialmente sovrapposte, per fornire un quadro di una questione meridionale che con le sue specificità e i suoi caratteri originari, presenta un’immagine ricca dei fermenti della religiosità meridionale.