Il movimento per la terra in Basilicata tra storia e storiografia, Congedo
Il taglio di assoluta novità della corposa e articolata ricerca di Salvatore Lardino è il felice risultato di diversificati fattori che approdano alla frantumazione di numerosi topoi stratificatisi nella storiografia e altresì nella communio opinio degli operatori della politica, delle forze sociali, degli stessi protagonisti del mondo contadino.
Ciò è dovuto all’abbattimento del mito assolutizzante di una civiltà contadina di sapore arcaico intrisa di lotte, ma anche di dolori e di sofferenze non rare volte gravato da un destino di marginalità, se non di esclusione; e poi anche al gravame della riattualizzazione della questione contadina e della appropriazione delle terre legate, l’una e l’altra, all’inizio degli anni cinquanta del secolo breve.
Lardino opera giustamente una retrodatazione del problema a cominciare dalla crisi del ’29, per proseguire con la coscientizzazione della “questione contadina” dagli anni cinquanta in avanti, per concludere con la formazione di una “società rurale” non disinserita dai processi economici generali.
