Questo romanzo scorre veloce nella mente del lettore, fortemente trasportato, insieme al protagonista, tra la realtà ed il sogno, tra il tempo e il nulla.
È un viaggio che tocca le tappe fondamentali di una crescita che, per realizzarsi compitamente, deve subire una svolta improvvisa e drammatica.
Il protagonista ha ventanni e vive con la sensazione di “avere il mondo tra le mani”. Ottimo studente, che con la sicurezza di una intelligenza brillante, è un bel ragazzo che vive tra Università, palestra, piscina, discoteche, moto veloci, e si sente padrone della vita.
All’improvviso un gravissimo incidente stradale e il successivo coma lo proiettano in un nulla atemporale, punteggiato di sogni, anche molto piacevoli, ai quali cerca di restare aggrappato, infastidito da una voce che continua a chiamarlo, una voce che chiede, che supplica, che ordina, che prega in continuazione: “Svegliati!, Svegliati, Svegliati”. È la voce della madre che finisce per svegliarlo; ed egli dovrà confrontarsi con la paura, con il dolore fisico, con la fatica di una riabilitazione continua e pesante che pare essere un inutile e crudele tormento.
Quando, finalmente, riesce a riconoscere la sofferenza in coloro che lo circondano, dagli altri pazienti ai suoi familiari, compie la scelta definitiva tra “la voglia di mollare” e lo sforzo per riuscire a farcela.