Laura Bosio e Santino Bonsera

Laura Bosio e Santino Bonsera

Nella tenuta la Torricella vicino a Vercelli e in vista di grandi risaie una signora molto anziana, Bianca, novantenne, manda avanti una grossa impresa del riso. Suo figlio si è sposato ma si è separato dalla moglie poco dopo. Bianca rimasta molto legata alla nuora chiede proprio a lei di andare a lavorare alla Torricella. Tutto si svolge in una settimana in vista degli specchi d’acqua delle risaie, verso la fine della primavera ancora con un pò di neve e molte fonti di luce. La vita di Bianca è seguita nelle varie vicende dell’esistenza, ormai breve, del lavoro e dei sentimenti della ex nuora.  Ci sono tanti altri personaggi nel romanzo, personaggi importanti che si vedono vivere giorno per giorno in quel breve periodo. Risalta più di altri Orientina, una giovane monaca che esce dal convento pur mantenendo la fede, e si unisce in un amore con un randagio tedesco alla fine della guerra. Le vicende narrate, infatti, si svolgono dopo la seconda guerra mondiale con il passaggio dei partigiani e dei fascisti. Quando Orientina si toglie la tonaca ci si accorge che le manca un braccio: è tuttavia la più laboriosa, capace anche di grandi fatiche. Un’altra nota, questa forse rimasta un po’ in ombra è l’uccisione di un cinese che lavora nelle risaie, presa come immagine del razzismo imperante.