da sinistra Giuseppe Lupo riceve il premio da Roberto Falotico

da sinistra Giuseppe Lupo riceve il premio da Roberto Falotico

Questo romanzo colloca con maggiore chiarezza la narrativa di Giuseppe Lupo in quella linea antropologica che è fatta di realismo corale e di invenzione magica. Ballo ad Agropinto descrive l’allucinazione con cui è vissuta la fuga di un’intera comunità in un luogo lontano e del tutto diverso da quello di partenza. Con forza affabulante e ironica Lupo descrive l’emigrazione degli anni post bellici e quelli del boom economico, tra Lombardia e Piemonte, come una grande festa collettiva e dunque secondo il criterio del gioco del rovesciamento proprio della poesia popolare. “Un romanzo, questo, che segna la maturità del narratore e lo inserisce nella linea epico-ironica della scrittura lucana”