Mario Caccavale

Giuseppe Conte

L’autore si propone alla Giuria del premio con il suo romanzo più importante e più riuscito che si è imposto all’attenzione per le sue peculiarità. È 8   ìun romanzo di oltre trecento pagine ma si legge con grande fluidità e semplicità, perché è capace di proporre temi che hanno riscontro nell’animo nostro. Ambientato sul mare (per una gran parte del racconto), collocato alla fine del Settecento, illustra l’ignominia della tratta degli schiavi negri. Un viaggio verso la Guinea. Personaggio principale è il rampollo di una nobile famiglia sarda che si imbarca come terzo ufficiale: Floriano di Santa Flora. E’ sua l’amicizia verso un giovane mozzo al quale insegna a leggere e scrivere, è suo l’amore per Abena, una bellissima ragazza che trova tra i negri accalcati nella stiva. Si potrebbe definire un libro d’avventure e tale, come afferma la Giuria, si presenta alla lettura per la sua fluidità , ma c’è assai più dell’avventura: c’è un inno alla libertà contro la coercizione, un drammatico rapporto tra realtà e utopia, tra verità e menzogna e, sopratutto, il senso dell’amore.