Attraverso uno degli episodi -peraltro tra i più cospicui della civiltà rupestre del Mezzogiorno, Mariagrazia Di Pede consegue tre risultati di indubbio interesse: recupera, attraverso una puntuale descrizione iconografica, architettonica e pittorica, la lettura di uno dei monumenti di maggiore importanza dal punto di vista strutturale tenuto conto del suo carattere semirupestre, della grandiosità della sua fabbrica, della specificata delle soluzioni costruttive; inoltre inserisce con dovizia di riferimenti la Chiesa della Valle nel contesto dell’universo delle chiese rupestri materane prendendo le opportune distanze da facili condizionamenti sociologizzanti o tipologici non propri dell’habitat murgiano; infine acquisisce alla ricerca storica e al santorale delle chiese rupestri materane, ma non solo di queste, un riferimento iconografico sinora sconosciuto che ripropone, su un piano piu’ vasto, i rapporti con il nord Europa specialmente con coloro che si dirigevano, seguendo il sistema viario della Via Francigena e gli itinerari delle Cattedrali e dei Monasteri, ai punti d’imbarco verso l’Oriente e la Terrasanta,
Indubbio esempio di correttezza metodologica, il volume della Di Pede entra nel vivo di una pagina di civilta’ e di cultura del Mezzogiorno a lungo ritenuta minore o marginale apportando nuovi tasselli alla sua interpretazione,”