L’opera di Lupo è un ampio e documentato panorama della vita culturale italiana tra il 1930 e la seconda guerra mondiale, ricostruito attraverso l’opera del gruppo di poeti, scrittori, artisti e pensatori meridionali – tra cui Sinisgalli, Gatto, Vittorini, Quasimodo, Cantatore, Carrieri ed altri – che a partire dagli anni Trenta, in sodalizio umano ed artistico, ha operato a Milano.
Sulla base di una attenta e scrupolosa analisi dei testi e di un notevole materiale inedito frutto di ricerche in archivi pubblici e privati, l’autore mette in luce il determinante apporto dato dagli intellettuali meridionali a una stagione particolarmente creativa e vivace della cultura italiana e, quel ch’ è più, all’originale dibattito sulle frontiere delle due culture, cui Sinisgalli darà più tardi una originale e geniale risposta con la fondazione della Rivista “Civiltà delle Macchine”.
Nella seconda parte del libro, il Lupo si sofferma, poi, in modo particolare sul poeta lucano, lumeggiandone la poliedrica attività intellettuale e l’apporto dato alla elaborazione di una utopica alternativa alla cultura ufficiale. In sintesi, l’opera di Giuseppe Lupo apporta un notevole contributo alla storia della cultura nazionale e meridionale.”
