Con “Errori”, suo sesto libro, Gaetano Cappelli prosegue e approfondisce l’itinerario narrativo già avviato sin dal libro di esordio, la cui novità è stata ed è quella di raccontare un Sud finalmente libero dall’ipoteca contadina neorealista e vittimista e ormai equiparato, in certe sue frange sociali, ai modi di vita e di costume del Nord, in particolare di quel Nord anch’esso per suo conto dedito a ricalcare, sul modello di certa vita media americana, gli atteggiamenti, il cattivo gusto, la pochezza interiore e forse le nascoste frustrazioni, pur di ambire ad essere considerato post-moderno.
Così la sua lente di narratore rappresenta di preferenza le topo model, le discoteche, le palestre di ginnastica per signore-bene e insoddisfatte, le emittenti private, i omplessi rock, i modesti premi letterari e tutto il ciarpame di lustrini e illusioni (e ambizioni) sopravvenuto in seguito all’industrializzazione del paese e all’avvento del mito consumistico, acquistando un “valore” che ne determina e condiziona i comportamenti.
Il suo recente libro, Errori, si compone di tre racconti lunghi, ma il trittico assume la valenza d’un romanzo per l’unità dell’ambiente, la resa espressiva, l’atmosfera e il gioco dei sentimenti che vi circolano come in tondo a chiudere un sottaciuto cerchio, così come è da sottolineare la circolarità e le strutture dei racconti, dove con estrema naturalezza e assoluta chiarezza passano a volte pensieri o atti da un personaggio all’altro senza che ne soffra l’intelligibilità del testo. Per questi motivi, trattandosi anche di un giovane autore lucano, in occasione del venticinquesimo anniversario del premio Basilicata la giuria è lieta di conferire a Gaetano Cappelli un premio speciale per la sezione narrativa.