Il romanzo di Doni, che coniuga realtà e sogno, un quotidiano perfettamente dettagliato e il mistero più sottile di una religione acutamente vissuta e sofferta, dipinge un quadro di vita molto originale e ben riconoscibile anche sul piano storico. Storia e mistero, psicologia minuziosa e imprevisto, il quotidiano e la sorpresa che sfocia ion une enigma il quale tocca le contrade del miracolo, si fondano in una vicenda di inquietudine e di certezza, di sospensione e di concrete realizzazioni. Personaggi forti e inafferrabili, enigmatici e chiari, intrecciano un destino costruito dalle proprie mani e accettato da una volontà superiore, che nel romanzo assume particolare rilievo. Con originalità disegnato come tra due mondi, eppure condotto nel tessuto attuale di una società che conosciamo anche sotto il profilo politico e storico, il romanzo di Doni si svolge con passo sicuro su un crinale alto, da cui il lettore può intravedere un largo paesaggio di luce e le bassure della vita più difficile e patita. In questo è forse riconoscibile la cifra particolare dello scrittore, per lunghi anni e con molti libri impegnato a sondare il mistero e a dipingere l’affresco di una vita sociale presa fra vocazione al rinnovamento a stagnanti difficoltà talora vissute con autentico dolore. Ne nasce una pittura che diviene messaggio: un messaggio discreto quanto limpido, sommesso quanto lucido e tenace, che si volge alla coscienza contemporanea col monito della conoscenza e la virile tensione della speranza.
