Mario Trufelli intervista Wanda Rupolo

Mario Trufelli intervista Wanda Rupolo

La Rupolo è un’ottima studiosa di letteratura francese, si è occupata del romanzo religioso  francese del primo Novecento. Ma questa volta lascia gli studi in cui si è specializzata, per dedicarsi ad analizzare la narrativa e lo stile di Mario Pomicio al quale fu legata d’amicizia fin dal 1959. I primi due capitoli del libro sono dedicati “alla struttura drammatica” in Pomicio e i problemi del suo stile. La Ruolo, con intelligenza e profondità di riflessione, esamina le opere di Pomicio come “il nuovo corso” e “La compromissione” sottolineando come per Pomilio in quei libri “Un valore assoluto si identifica con la libertà politica”. Gli ultimi capitoli sono dedicati a “Il quarto Evangelio” e a “Una lapide in via del Babuino”; libro postumo del compianto scrittore. Wanda Ruolo disegna il ritratto critico di Pomicio lasciando però trasparire fin dal titolo (umanità e stile) che del suo autore essa non studia e valuta solo la tenuta letteraria e le illuminazioni inventive, ma – come è quasi ovvio per un personaggio come questo – lo spessore umano, le ombrosità e squisitezze psicologiche, l’impegno civico-politico, soprattutto quella ispirazione religiosa che, tenendosi alla pari con quella sociale nelle opere d’esordio, finì pian piano col permeare tutta la sua visione del mondo, e non per soffocare o cancellare i valori orizzontali, laicali, della Storia (o delle “singole storie” individuali, ma per radiografare il nostro vissuto, a qualsiasi livello, con la luce definitiva e penetrante della metafisica.