Carlo Sgorlon

Carlo Sgorlon

I caratteri inconfondibili che connotano l’opera dello Sgorlon sono tutti riscontrabili in questo romanzo. E cioè la visionarietà favolistica e l’inconsueto (nel panorama letterario italiano) ampio resiro narrativo, che fa della maggior parte delle sue storie, così dense di miti e di leggende, delle vere e proprie saghe. Anche qui il microcosmo del Friulu diveine emblema dell’enigma eterno della natura nella quale – ammonisce Sgorlon – è possibile recuperare quei valori perduti nell’inquinamento fisico e morale del mondo e nella massificazione dell’uomo.
Un bosco è al centro della vicenda, e difendendolo da ogni possibile speculazione economica, Eva, l’indimenticabile protagonista che è donna e maga, difende il significato stesso della terra e della tradizione.
Anche questo romanzo, che si muove tra realtà e leggenda, è permeato dal senso del sacro che lo scrittore, con spirito cristiano, sa leggere nella vita e nella natura, scenario costante della sua fervida immaginazione.