“Io sono con voi tutti i giorni”

Per questo breve messaggio pasquale ho scelto un dipinto, “Cristo delle genti”, eseguito nel 1962 da un confratello salesiano, Pier Ottavio Fasani. L’opera attualmente si trova a Torino.

L’abbiamo utilizzata per gli auguri della mia Università Pontificia Salesiana non solo per esprimere l’universalità e l’inclusività, a tutti i livelli, della salvezza e della vita nuova che vengono da Gesù Risorto, offerte ad ogni persona di ogni tempo e di ogni luogo, ma anche per la trasparenza tra la figura di Cristo e tutte le “nostre case”, in un momento in cui siamo costretti ahimé a passarci dentro – da “onesti cittadini”, come diceva Don Bosco – tutto il nostro tempo.

Viviamo giorni drammatici e incerti, eppure proprio i momenti di “crisi” paradossalmente ci consegnano elementi preziosi da scoprire o riscoprire, ci permettono di rivedere le nostre priorità, di valutare cosa conta veramente. Ci accorgiamo per esempio che nessuno “si salva da solo”, che siamo profondamente interconnessi, ben più di come già ce lo mostrano i social. Il Risorto rivolge anche a noi le sue parole: “Non temete … Io sono con voi tutti i giorni” (Mt 28,10.20): esse sostengono la nostra speranza, una speranza che ci rende davvero solidali con “tutte le genti”.

La pandemia del COVID-19 ci fa sperimentare in noi e attorno a noi fragilità, vulnerabilità, solitudine, tristezza, malattia, morte, disperazione; nello stesso tempo però ci sfida a far nascere in noi e attorno a noi un nuovo modo personale e sociale di vivere, di relazionarci, di pensare e progettare un futuro diverso, di superare la paura con il dono di sé, di diventare creativi e cercare di risolvere insieme i problemi comuni che ci investono. “Pasqua” in questo tempo di emergenza è dunque far sì che sia il Risorto veramente ad “emergere”, per trasformare e indirizzare al bene la nostra mente, il nostro cuore e le nostre mani. È operare gesti quotidiani di vita vera, di solidarietà reciproca, di rinnovato impegno e correttezza nelle nostre mansioni; è superare frammentazioni e contrapposizioni per edificare un’umanità più fraterna, dove il principio “vita tua, vita mea” sostituisce virtuosamente quello del “mors tua, vita mea”.

Per questo il promuovere e il far “circolare” l’autentica cultura, impegno assai meritevole del Circolo Silvio Spaventa Filippi, è opera “pasquale”, è guardare già al di là della crisi, è costruire una società, per oggi e per domani, più umana e più umanizzante.

 

don Mauro Mantovani, Magnifico Rettore dell’Università Pontificia Salesiana